La Via del Ferro e delle Miniere è forse l’itinerario più caratterizzante fra quelli individuati in Valle Trompia. La Via attraversa l’evoluzione delle attività estrattive e siderurgiche e le testimonianze che il passato produttivo ha lasciato fra i monti, lungo i corsi d’acqua, negli abitati, in un territorio che più di altri è stato investito negli ultimi decenni da una trasformazione radicale.
Un territorio caratterizzato da specificità che solo la geologia e la mineralogia possono spiegare: l’antica filiera produttiva prendeva infatti idealmente il via dai siti minerari dell’alta Valle, passava attraverso gli impianti di fusione prossimi ai corsi d’acqua fino ad arrivare alle fucine della media-bassa Valle, all’interno delle quali avveniva la trasformazione del ferro.
La memoria del lavoro, che assegnò per secoli un ruolo di primo piano ai forgiatori e ai maestri di forno triumplini, è radicata nelle cose e negli edifici, negli strumenti, nei gesti e nelle parole che rappresentano vive testimonianze di un’esperienza secolare, richiamando una realtà la cui progressiva emarginazione non si è risolta in una cancellazione irreversibile.
È proprio nella dimensione della memoria collettiva che territori come quello triumplino si sono resi conto di poter riscoprire e quindi aggiornare la propria identità.
Un viaggio nello spazio e nel tempo, dunque, capace di farci accostare alle tradizionali culture del lavoro triumpline, che è ancora una volta il ferro a unificare.
La Via del Ferro e delle Miniere è anche la denominazione di un itinerario offerto dal Sistema Museale di Valle Trompia alle scuole, ai gruppi ed ai singoli visitatori. Attraverso visite guidate e laboratori didattici è possibile scoprire l’antica filiera produttiva legata all’estrazione del ferro: il Borgo del Maglio di Ome, il Museo i Magli di Sarezzo, il Museo delle Armi e della Tradizione Armiera di Gardone Val Trompia, il Museo Il Forno di Tavernole, il reticolo delle gallerie della Miniera Marzoli di Pezzaze e della Miniera S. Aloisio di Collio, le grandi strutture estrattive e le innumerevoli bocche di miniera che restano nell’alta Valle, rappresentano le tappe principali di un itinerario che è parte integrante della rete degli itinerari e dei musei del lavoro bresciani.