Alla luce delle continue trasformazioni, particolarmente imponenti e significative durante il secolo scorso, è fondamentale guardare il paesaggio come un “luogo patrimonio”, di conoscenze ed esperienze in continuo divenire, da riscoprire e valorizzare e in cui riconoscere l’identità di una comunità.
La Regione Lombardia definisce l’ecomuseo come “un’istituzione culturale che assicura, su un determinato territorio e con la partecipazione della popolazione, le funzioni di ricerca, conservazione, valorizzazione di un insieme di beni culturali, rappresentativi di un ambiente e dei modi di vita che lì si sono succeduti e ne accompagnano lo sviluppo”.
Nel 2009 è stato istituito l’Ecomuseo di Valle Trompia La Montagna e l’Industria, riconosciuto dalla Regione Lombardia nel 2011, che si propone di creare un legame tra l’uomo e il suo ambiente di vita; è l’avvio di un percorso condiviso e partecipato di ricerca e riscoperta con il territorio circostante, che l’Ecomuseo affronta trattenendo sia i passaggi che ii riscontri di questo procedimento, da valorizzare attraverso modalità e strumenti che vedono il costante coinvolgimento della comunità.
La Valle Trompia, per secoli, ha affermato una stretta convivenza fra attività di agricoltura e procedimenti lavorativi legati ad estrazione e lavorazione del ferro, che ha determinato il profilo storico-etnografico della Valle e la specifica antropizzazione del territorio in borghi, luoghi caratteristici, strade.
Il diffondersi, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, di forme produttive di tipo industriale e di nuovi modelli economici, ha determinato la profonda trasformazione del territorio e delle consuetudini sociali, con il permanere di elementi rurali prevalentemente nelle aree più appartate di montagna e una radicale, evidente evoluzione che ha progressivamente mutato l’intero fondovalle con ripercussioni sul paesaggio montano.