Museo Il Forno di Tavernole

Museo Il Forno di Tavernole

A differenza degli altri forni triumplini ormai scomparsi, il forno di Tavernole è giunto a noi sostanzialmente integro. Dopo oltre 4 secoli di attività, l’impianto fu rifunzionalizzato come segheria all’inizio del ‘900 fino a subire il definitivo abbandono nel 1950. In questo antico complesso confluivano i minerali ferrosi estratti dalle miniere di Collio, Bovegno e Pezzaze. A seguito della fusione che trasformava il minerale prima in ghisa e poi in ferro malleabile, il prodotto ottenuto veniva trasferito nei centri di trasformazione della Media Valle dove era attiva la produzione di armi, attrezzi agricoli e altri tipi di ferrarezze. Riconosciuto a livello europeo quale “cattedrale del lavoro” il complesso propone un museo-racconto il cui percorso lo attraversa. Non appena entrati si incontra una delle stanze un tempo riservata ai lavoranti che sorvegliavano giorno e notte l’andamento del forno durante la “campagna di fusione”, ossia il periodo di attività dell’impianto.

È questo l’inizio di una narrazione che si arricchisce, sala dopo sala, di informazioni che vanno dall’evoluzione dei metodi di fusione dei minerali di ferro, alla presenza di altri forni alla bresciana in questa Valle e in quelle limitrofe fino alle storie dei lavoranti. Poco più avanti una balconata permette di affacciarsi a mezza altezza sull’imponente torre di fusione detta canecchio, alla cui base aveva luogo la “sea”, termine dialettale che indicava la fuoriuscita della ghisa fusa con la quale si realizzavano i panetti successivamente lavorati nelle fucine della Media e Bassa Valle. Allo stesso livello, un ampio spazio conserva il maglio del pestaloppe, dal nome del lavorante addetto a rompere le loppe ovvero le scorie prodotte dalla fusione, e una grande ruota idraulica che ricorda quella utilizzata nel ‘900 dalla segheria che qui trovò posto per alcuni decenni. Abbandonati gli spazi che si aprono alla base del canecchio, il percorso raggiunge l’ultimo piano dell’edificio dove si trova la bocca di alimentazione del forno. Esternamente, tra l’edificio e il pendìo della montagna, sono sopravvissuti i magazzini deputati allo stoccaggio del minerale, del carbone e del prodotto finito, chiamati rispettivamente: venali, carbonili e medali. Essi ospitano attualmente la biblioteca comunale, l’archivio storico comunale, la ricostruzione di un poiàt per la produzione di carbone di legna e la monumentale scultura “Uomo”, opera in ferro realizzata nel 2019 dall’artista Monica Porta (Aosta 1975), omaggio contemporaneo all’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, che probabilmente visitò il forno alla fine del 1400.

Comune di Tavernole sul Mella