Il Sasso Battuto

Il Sasso Battuto

Il Sasso Battuto è identificato per tradizione nel masso erratico di origine alluvionale, ancora visibile a destra della Strada Provinciale poco prima della curva che immette sul rettilineo verso l’ingresso di Tavernole sul Mella. Negli antichi Statuti di Valle il sasso fungeva da confine tra l’Alta e la Bassa Valle ma tale distinzione era compensata dalla sottesa unità territoriale. Era stabilito infatti che ad elezione avvenuta dei notari, ossia dei funzionari della Comunità, uno sarebbe stato del territorio “di sopra del sasso battuto e l’altro di sotto”. In pratica, la procedura sanciva che entrambe le porzioni di terra, di cui i due incaricati erano destinati a garantirne l’ufficio, pur distinte, rimanevano parte integrante di un unicum: la Valle del Mella. Proprio nel XVI secolo questa unità territoriale fu confermata con la lavorazione del ferro che coinvolgeva l’interno bacino montano, articolata in estrazione, fusione, forgiatura e commercio dei prodotti. A livello istituzionale, la medesima unità/distinzione fu ribadita in epoca franco-napoleonica, quando furono istituiti il Dipartimento del Mella, il Dipartimento delle Miniere e il Dipartimento delle Armi. Questa compattezza territoriale fu riconfermata durante l’Ottocento, quando la lavorazione dei minerali si articolò in un’unica filiera produttiva dall’Alta alla Bassa Valle con l’esperienza, tra gli altri, dei Glisenti di Villa Carcina, importanti imprenditori sul territorio triumplino.