La cappella di San Rocco

La cappella di San Rocco

I documenti attestano che nel 1580 questo ambiente era denominato “oratorio” ed era stato costruito in tempo di peste. Addossato alla parete di fondo vi era infatti un altare in muratura sostituito nel 1836 dall’urna contenente il corpo di don Gherardo Amadini, curato e maestro elementare benemerito morto in quell’anno di colera, al quale furono attribuite numerose guarigioni. Il portico che precede la cappella presenta sulla facciata esterna lo stemma della famiglia Zappa, dipinto anche sull’altare maggiore della chiesa di San Filastrio, mentre sulla parete sinistra compaiono quattro riquadri affiancati in epoche diverse tutti precedenti alla costruzione del portico. Il dipinto più antico è il primo a sinistra e raffigura la Madonna in trono con Gesù Bambino, databile al primo quarto del ‘400. La cappella, chiusa da una cancellata, si sviluppa su una pianta quadrangolare con abside poligonale sulle cui pareti la maggior parte degli affreschi riproduce la figura o un episodio relativi alla vita di san Rocco. Da sinistra si riconoscono: la Madonna in trono con il Bambino e i santi Rocco e Bernardino da Siena; san Girolamo; la Madonna con il Bambino e san Rocco; san Rocco e un angelo davanti a un ponte percorso da uomini a cavallo; i santi Rocco e Sebastiano; la Trinità; san Rocco; san Cosma sotto cui si legge la data 1530, da estendere a tutta la decorazione.

Comune di Tavernole sul Mella