Il forno fusorio

Il forno fusorio

A Tavernole sul Mella l’attività manifatturiera si riassumeva nella produzione della ghisa presso il forno fusorio. Il materiale veniva poi distribuito nelle numerose fucine situate in Bassa Valle, che a loro svolta sfruttavano l’energia del fiume Mella per il funzionamento di segherie, magli e altri macchinari. Attivo già nel XV sec., questo grande edificio sorge sul greto del fiume Mella all’uscita dell’abitato di Tavernole. Qui il minerale di ferro, estratto nelle miniere dell’Alta Valle Trompia, era trasformato in ghisa grazie alla fusione che avveniva nella torre chiamata canecchio.

All’interno, un allestimento dedicato evoca il passaggio in Valle di due importanti personaggi: Leonardo Da Vinci, inviato dal duca milanese Ludovico il Moro per prendere visione diretta dei metodi di estrazione e lavorazione del ferro, e il maestro di forno gardonese Giovanni de’ Zambonari, che esportò il suo sapere in terre lontane. Negli ambienti esterni è possibile ammirare la riproduzione del “poiàt”, la catasta di legna che attraverso una lenta combustione permetteva di ottenere il carbone necessario al funzionamento del forno. Attivo fino all’inizio del ‘900, in seguito a una complessa opera di recupero avviata negli anni Ottanta del Novecento, dal 2001 il sito è musealizzato. Inserito nel Sistema Museale di Valle Trompia, è una delle tappe dell’itinerario ecomuseale della Via del Ferro e delle Miniere. I locali in origine destinati al deposito del carbone, ospitano oggi la biblioteca e l’archivio storico comunale.